“Il camminare presuppone che ad ogni passo il Mondo cambi in qualche suo aspetto e che anche qualcosa cambi in noi.” Italo Calvino
Camminare è un gesto semplice e antico, un atto che ha molti connotati e significati diversi. Camminare è una delle prime grandi azioni che compiamo quando siamo piccoli, camminare è il gesto quotidiano di tutti i giorni, ma anche un atto di protesta. Camminare è un atto liberatorio, è l’atto di chi è costretto ad abbandonare il proprio Paese, per raggiungerne un altro, e quello di chi vuole viaggiare in modo sostenibile. Camminare è un gesto che possiamo compiere da soli, ma anche in compagnia, con la nostra famiglia, amici, vicini etc.
Oggi il Cammino ha riacquistato grande valore anche nel settore turistico. Dal 2016, anno che Il MIBACT decise di nominare Anno dei Cammini diverse sono stati i progetti e le opere messe a punto per valorizzare questa grande rete, che contraddistingue il nostro Paese. Un esempio è l’Atlante dei Cammini, che traccia e descrive i 44 cammini Italiani
Nel corso degli ultimi anni sono stati tanti i percorsi riscoperti, riattivati e tracciati, e ogni anno se ne aggiungono di nuovi, ma soprattutto tanti sono stati le persone che si sono messe in cammino, andando a superare nel 2018 i camminatori del Cammino di Santiago.
Nel 2018 sono infatti 32.338 le persone, che hanno chiesto la credenziale per uno degli itinerari nel Belpaese. In Italia la più gettonata è la Via Francigena, con 17.092 credenziali richieste, seguita dai cammini francescani (Via di Francesco e Di qui passò Francesco, 7.352), dalla Via degli Dei (3.800), dal Cammino di San Benedetto (2.106), dai Cammini francigeni di Sicilia (1.426) e dalla Via Romea Germanica (652).
Il potenziale e il valore di questa importante infrastruttura sostenibile è enorme. In particolar modo rappresenta una grande fonte di ricchezza per quelli che sono i 944 Piccoli Comuni (il 66% del totale) attraversati.
I Cammini rappresentano occasione di promozione turistica e culturale e di sviluppo locale soprattutto per quelle realtà territoriali capaci di cogliere le opportunità della legge sui Piccoli Comuni (la n.158 del 6/10/2017, meglio conosciuta come legge Realacci): che prevede misure e strumenti per promuovere, in particolare, le produzioni artigianali ed enogastronomiche e il recupero, la riqualificazione e la messa in sicurezza dei centri storici ( fonte: Piccoli Comuni e Cammini d’Italia – Symbola)
Condizioni fondamentali per organizzare ospitalità, ristorazione e rispondere a una nuova domanda turistica, sempre più attenta alla salubrità, alla qualità e alla sostenibilità.
Cogliere le potenzialità dei cammini significa rafforzare il ruolo e il presidio dei piccoli comuni, di istituzioni e comunità locali capaci di mantenere e rafforzare le tradizioni, le tipicità enogastronomiche, le micro economiche locali e artigianali. Un’Italia che fa l’Italia puntando sulla propria identità e che si adopera per un turismo sostenibile. Ad esempio da un recente ricerca della Coldiretti emerge che ben il 92% dei prodotti DOP e IGP e il 79% dei vini italiani più pregiati d’Italia hanno a che vedere con i piccoli comuni.
Ma il Cammino, oltre a valorizzare le antiche economie, sta dimostrando di produrre e promuovere nuove economie innovative. Intorno a queste infrastrutture si è pian piano sviluppato un nuovo sistema di nuove applicazioni informatiche, mappe, sistemi di geolocalizzazione. Si è implementata l’economia dell’attrezzatura per i trekker e i cicloturisti, si sono aperte nuove strutture ricettive, così come officine per le biciclette, etc. Riportiamo qui di seguito qualche dato, fornito dalla ricerca di Terre di Mezzo Editore “Italia, Paese di Cammini”:
· RAGIONI: È una minoranza (il 25%) quella che si mette in cammino per motivi religiosi, gli altri annoverano tra le motivazioni “per fare trekking” (52%), “per stare nella natura” (50%) o “per scoprire il territorio” (46%). Pochi quelli che affrontano il pellegrinaggio in bici, l’11%.
· PERIODO: Moltissimi si cimentano nell’impresa nel periodo primaverile o estivo: i picchi si registrano a maggio (19% di chi ha risposto) e in agosto (21%).
· MODALITA’: I cammini vengono percorsi per l’89% a piedi, per il 10,6% in bici, a cavallo con lo 0.2% e in carrozzella per lo 0.1%.
· SPESE GIORNALIERE: Il 45% spende in media dai 30 ai 50 euro al giorno;
· PERNOTTAMENTO: Il 65,4% pernotta in un B&B, il 57,1% in strutture religiose, il 28,4% in agriturismi e il 23,8% in alberghi;
· PASTI: Se il 73% pranza con i panini, il 52% poi si concede una cena al ristorante e il 27% sceglie strutture che offrono il menù per pellegrini.
· PREPARAZIONE PRE CAMMINO: Prima di partire, il 42% ha acquistato calzature, il 39% abbigliamento tecnico e il 31% attrezzatura come zaino, borraccia o bastoncini.
· COME SI SCOPRE IL CAMMINO: Il 34% ha invece risposto che è stato il passaparola ad aprirgli gli occhi sul mondo dei cammini e dei camminatori. Per il 32% è stato internet, per il 14% Facebook e per l’8% tv, radio o giornali. Come esprime il Manifesto “IO CAMMINO IN ITALIA” Il cammino può dare sostegno alle piccole economie, e riportare speranza e ottimismo in realtà oggi in crisi, perchè l’ingegno e la resilienza che da sempre accompagnano questo Paese, possono sovrastare la rassegnazione e condurre verso nuove soluzioni creative per affrontare le difficoltà.
Silvia Lazzari
Cascia, 10/9/2020